TARTUFO RECORD DA 1KG, OTTIMA PARTENZA PER LA XXX FESTA DEL TARTUFO ALLA SPINA DI CAMPELLO

 

 

 

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Tartufo record da 1 chilo, ottima partenza per la XXX edizione della Festa alla Spina di Campello 

A Zara il cane meticcio “Grifo Nero Valnerino” il merito di aver cavato il maxi tubero / Convegno sull'oro
nero di Spoleto e Norcia

Inizia con un tartufo da record la XXX Festa del Tartufo Estivo di Spina di Campello, presentato al pubblico ieri prima dell’inizio del Convegno sul “Tartufo Nero, un’antica risorsa da far rivivere”. A pochi giorni dalla conclusione del Secondo Raduno Regionale del cane da tartufo della Valnerina “Grifo Nero Valnerino” Zara un esemplare della selezionata “razza” trova un esemplare da record. Lo porta in mostra come una reliquia Claudio Fortunati (della Ditta Fortunati Alfonso), pochi grammi meno di un chilo al momento della raccolta 962 grammi ieri alla pesa di fronte al pubblico del convegno organizzato dalla Pro Loco Spina di Campello e dall’Associazione Tartufai e Tartuficoltori “Pietro Fontana”.
Al convegno sono intervenuti Santino Fortunati presidente della locale Pro-loco e organizzatore instancabile di tante
edizioni della Festa del Tartufo Estivo, l’assessore allo Sviluppo della Montagna e Politiche per lo Sviluppo rurale del
Comune di Campello sul Clitunno Andrea Marchini. La parte tecnico scientifica è stata curata da Domenico Manna
Presidente dall’Associazione Tartufai e Tartuficoltori “Pietro Fontana”, da Marcello Reglione esperto pedologo e Antonio Guerrini (organizzatore del raduno regionale sul meticcio “Grifo Nero Valnerino”) e esperto della valorizzazione delle risorse rurali locali.
Un dibattito interessante che ha ripercorso la storia del tartufo locale evidenziando come il Tartufo Nero di Spoleto e
Norcia e gli studiosi come Pietro Fontana abbiano fatto tanto per la promozione e lo studio approfondito del pregiato
tubero sia in ambiente di crescita naturale che in tartufaie artificiali. Particolarità climatiche, analisi dei terreni, delle
piante tartufi gene migliori e gli occhi esperti dei tartuficoltori per mantenere e migliorare la qualità dell’oro nero, risorsa importante per la valorizzazione dei terreni locali. La necessità di salvaguardare la risorsa tartufo, attraverso azioni volte al miglioramento della legislazione vigente ed all’adozione di un piano strategico mirato al potenziamento ed allo sviluppo della tartuficoltura, realizzabile soltanto attraverso misure specifiche relative al Piano di Sviluppo Rurale.