A La Spina di Campello sul Clitunno la disfida del pecorino

Quando la storia del vino si intreccia con quella dei costumi, tradizioni e, soprattutto, la cultura di un territorio, allora il risultato è sicuramente interessante. A la Spina di Campello sul Clitunno, dove i prodotti tipici sono di casa, la locale Pro Loco presieduta dall'attivissimo Santino Fortunati, in collaborazione con la prestigiosa azienda marchigiana Collevite Cantina delle Marche di Momsampolo del Tronto (Ascoli Piceno) ha organizzato per lunedì 9 agosto una conferenza dibattito dal titolo: "La disfida del pecorino. Un vitigno tra i monti dell'Umbria e le colline delle Marche".

Prestigioso il parterre dei relatori. Ad iniziare dal Sindaco di Campello Paolo Pacifici e dell'Assessore alla montagna Andrea Marchini,e dall'Assessore Regionale Roberto Bertini e dall'antropologo del Cedrav, il prof. Luciano Giacchè, che parlerà delle origini dimenticate del Pecorino di cui si hanno testimonianze risalenti all'antico statuto di Norcia del 1520. Con il passare dei secoli, il vitigno che è stato rivalutato con grande intuizione e spirito imprenditoriale dai viticoltori marchigiani, ha assunto una importanza sempre maggiore nell'economia silvo-pastorale della montagna tra la Valnerina e lo Spoletino. I figli dei pastori di La Spina, ancora oggi, ricordano della presenza del vitigno lungo i costoni meglio esposti al sole della stessa Spina, di Agliano e dell'Acera. Il pecorino era il vino che accompagnava la transumanza di quella generazione che traeva il proprio sostentamento dall'allevamento del bestiame. Un aspetto che sarà affrontato dallo storico del Cedrav, Agostino Lucidi. Quella cultura fatta di regole, spesso non scritte, sarà delineata dall'intervento di Renzo Fagotti, indimenticato presidente della Comunità Montana dei Martani, che si soffermerà sugli usi civici.

Il segreto del successo del pecorino e come nasce il vino più richiesto negli Happy Hour pomeridiani sarà affrontato dal prestigioso enologo toscano Fabrizio Ciufoli della cantina Collevite. Modera il dibattito il giornalista de "Il Messaggero", Renzo Berti. Seguirà un aperitivo-degustazione. Ovviamente con il "Re" dei vini, un tempo di montagna, ed oggi coltivati nelle solatie colline marchigiane.