Il pecorino: un vitigno tra i monti dell'Umbria e le colline delle Marche, convegno a La Spina di Campello

Un pubblico interessato, e non solo di gourmet, ha preso parte all'interessante convegno organizzato a La Spina dalla Pro Loco presieduta dall'infaticabile Santino Fortunati sul tema: "Il pecorino: un vitigno tra i monti dell'Umbria e le colline delle Marche". Tra i relatori, il professor Luciano Giacchè, antropologo del Cedrav, gli storici Agostino Lucidi e Renzo Fagotti, ex presidente della Comunità Montana, nonchè il prestigioso enologo della Cantina Collevite di Momsampolo, Fabrizio Ciufoli. A moderare gli interventi, il giornalista de Il Messaggero, Renzo Berti. Nel suo saluto introduttivo, il sindaco di Campello Paolo Pacifici, accompagnato dall'assessore alla montagna, Andrea Marchini. Il primo cittadino ha rivolto un appello alla Regione, affinché il Piano di sviluppo rurale si preoccupi di tutelare produzioni tipiche come quella del Pecorino di cui si hanno testimonianze sino ai primi decenni del secolo scorso sulla sua coltivazione sui monti spoletini e della Valnerina: La Spina compresa. Poi ha preso la parola l'assessore provinciale all'agricoltura, Roberto Bertini, il quale ha sottolineato come il turismo ambientale è il più ricercato. "Dobbiamo unire le sinergie fra enti pubblici e privati per valorizzare le risorse ambientali e produttive del nostro territorio. Con prodotti tipici particolari come il Pecorino possiamo fare la nostra parte". Poi, la "disfida" è entrata nel vivo con il professor Giacchè che ha portato a sostegno della tesi che il Pecorino fosse un vino umbro la sua citazione nello Statuto del Comune di Norcia del 1526 dove si parla di "Vigne de Pecorini". Agostino Lucidi, invece, ha dissertato sull'origine del nome del vitigno dovuto alla particolare forma che richiama un gregge di pecore. Al professor Giacchè ha replicato il presidente della Cantina Collevite di Momsampolo del Tronto, Adriano Capretti secondo cui il Pecorino è nato ad Arquata del Tronto nel 1200 e da qui la sua coltivazione si è estesa all'Umbria ed all'Abruzzo. Oggi la Cantina Collevite di Momsampolo, realtà giovane ed emergente nel panorama vinicolo delle Marche, è la prima produttrice regionale di Pecorino con oltre 1500 ettolitri che fanno il paio con i 4500 di Passerina. La parola, poi, è passata a Renzo Fagotti che ha fatto un interessante e circostanziato excursus sugli antichi usi civici, una sorta di codice non scritto che ha retto per secoli l'economia silvo-pastorale del territorio campellino: La Spina compresa. Ospiti della serata, conclusa con una apprezzata degustazione che ha sposato i piatti tipici preparati dallo chef Pompilio Donnola e dal suo staff con le milgliori etichette di bianchi, rossi e birra di vino della Collevite, l'on. Maurizio Ronconi, il vice sindaco di Spoleto, Andrea Rossi, il vice presidente della Vus, Giorgio Dionisi, i consiglieri dell'Ase, Amedeo Marcelli e Gianfranco Bellini, gli imprenditori Alfonso Orsoline e Giampiero Proietti, la gastroenterologa Maria Rita Stocchi, il regista Enrico Bellani, il cinereporter Fausto Micioni, l'ex allenatore della nazionale under 19 di calcio, Paolo Berrettini accompagnato dal diggì della Voluntas Marco Mainini. La parte tecnica è stata curata dal tecnico del suono, Rovero Emiliani.